Cinque di noi

da Zazie News di Silvana Sola

Da anni il tema della disabilità entra nei nostri percorsi di ricerca e formativi e nel tempo abbiamo dichiarato le assenze di libri capaci di raccontare vite speciali o salutato con plauso proposte editoriali che mettevano in pagina storie che tutti avrebbero dovuto leggere e guardare.
Oggi è un giorno di plauso: sugli scaffali delle libreria è arrivata l’edizione italiana The Five of Us, l’album illustrato firmato da Quentin Blake.
In catalogo per Gallucci, il libro parla di amicizia, di condivisione, di ciò che si può fare assieme.
Il titolo è stato tradotto in I fantastici cinque, sottolineando la straordinarietà di ognuno dei protagonisti della storia.
Straordinario portare gli occhiali, straordinario avere qualche chilo in più, straordinario sentire quello che si fatica a vedere, straordinario muoversi anche se le gambe non aiutano, straordinario fare uscire la propria voce quando serve.
Garbo, delicatezza, ironia, giocosità sono le chiavi narrative e visive che utilizza il grande decano della letteratura per ragazzi inglese, illustratore con molte medaglie, autore di albi illustrati che sono nella storia dell’editoria degli ultimi quarant’anni.
Angela, Ollie, Simona, Mario e Eric sono cinque di noi.

La fede, un dono spiegato ai ragazzi

Con Riches un gioco di domande e risposte per credenti e non. Di Marzia Apice, Ansa

Nessun fanatismo, nessuna tesi da accettare a priori: è questo il segreto di Pierre Riches, sacerdote e teologo autore del libro La fede è un bagaglio lieve (Gallucci), nel quale accoglie le domande di un gruppo di giovani senza offrire risposte preconfezionate, ma aprendosi a un dialogo franco e aperto. In queste pagine che assumono l’aspetto di una piccola e intensa guida sulla fede, la religione e la ragione trovano un punto di incontro: “Ho una testa che Dio mi ha dato e che devo usare per interrogare tutto ciò che mi sembra dubbio”, afferma in una frase Riches, ribadendo la totale disponibilità a voler creare con le sue parole un ponte che unisca razionalità e afflato spirituale. Nato nel 1927 ad Alessandria d’Egitto da una famiglia ebrea, Riches si è convertito a 23 anni al cristianesimo, diventando poi sacerdote. Nel corso della sua vita è stato consigliere spirituale di molti scrittori, tra cui Elsa Morante, Giorgio Manganelli, Pier Vittorio Tondelli. La sua capacità di comunicatore si evince dalle conversazioni riportate nel libro, avvenute nel corso di 8 incontri nel 1996. Eppure, nonostante siano trascorsi ormai diversi anni, il volume non sembra essere invecchiato. Tutt’altro, perché in questi dialoghi il sacerdote affronta con i ragazzi alcuni argomenti validi in ogni epoca e dotati di un’attualità non legata alla contingenza dei fatti ma alla natura stessa dell’uomo. Dal sesso (etero e omo) all’amore, dalla politica all’economia alla giustizia, partendo ovviamente da Dio e dalla fede: gli argomenti trattati sono i più disparati, e nelle serate trascorse con i suoi giovani interlocutori Riches subisce un vero e proprio interrogatorio, un fuoco di fila di domande a cui riesce a rispondere con grande semplicità. Un primo assunto da cui far discendere ogni riflessione (“Dio è il mistero totale. Dio può folgorare tutto in un istante; alla misura dell’uomo c’è il Cristo”) e poi una serie di pensieri che toccano anche le altre religioni, come il buddhismo e l’islamismo, e si proiettano nell’Aldilà, con il Paradiso e l’Inferno, gli Angeli e Lucifero. Anche sui temi più scottanti Riches non si tira certo indietro. A chi chiede come sia possibile che Dio abbia creato la sofferenza, il sacerdote risponde che il rischio di soffrire risiede nella libertà di amare che ci è stata concessa. “Perciò si può capire il soffrire solo nel contesto dell’amore, e si possono capire le sofferenze del Cristo – e usarle per capire le nostre sofferenze – solo in questo contesto. Dio non ci dà forse la forza per superare le nostre sofferenze fisicamente?”, afferma. E mentre i ragazzi lo definiscono “un uomo di fede senza illusioni”, che crede in un “Dio giovane e divertente”, lui ribadisce il suo approccio ‘socratico’ nell’educazione soprattutto dei più giovani: “Mi pare l’unico metodo serio per educare; l’unico metodo che io uso: tirar fuori i dubbi che la gente ha. Sollecitare domande, farle scoprire con coraggio, cominciando da: «Chissà se Dio esiste»”.

4 ottobre: San Francesco

Patrono d’Italia e protettore degli animali, Francesco è uno dei Santi più amati in tutto il mondo.

Con la sua storia fatta di semplicità e accoglienza ha conquistato migliaia di seguaci con il suo messaggio di pace e fratellanza fin dagli inizi della sua Opera.

Chi non conosce, ad esempio, la storia di Francesco e il lupo? In quell’occasione il Santo di Assisi riuscì ad ammansire un temibile lupo che minacciava la città di Gubbio semplicemente parlandogli. Ed è proprio per questa sua capacità di entrare in contatto con gli animali che ne è considerato il protettore.

Ma non è tutto. Francesco si conferma da alcuni anni il nome preferito per neonati di sesso maschile dai genitori italiani. I dati raccolti  dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, raccontano che, nonostante ci siano circa trentamila nomi maschili differenti, sono solo una trentina i nomi che ricorrono più frequentemente. E Francesco è il primo della lista.

Quanti Francesco ti vengono in mente tra amici, compagni, parenti? Qualcuno ci sarà certamente visto che si festeggia anche la versione femminile, Francesca.

San Francesco è ricordato anche per il suo Cantico delle Creature, considerato il testo poetico più antico della tradizione letteraria italiana.

Una preghiera naturalmente ma soprattutto un inno alla vita. La nostra versione con cd – interpretata da Angelo Branduardi e illustrata da Mauro Evangelista – è perfetta per i più piccoli.

Cantico delle Creature - Francesco d'Assisi

Quale modo migliore per augurare buon onomastico a tutti i Francesco d’Italia?